noia e abbuffate

noia e abbuffate

Noia e abbuffate

Tutti i buongustai sono concordi nell’affermare che non mangiano per nutrirsi, ma piuttosto lo fanno per il piacere che provano nel gustare il cibo sulla loro tavola.

Così come un amante del vino difficilmente si ubriaca, allo stesso modo è difficile che chi ama il cibo ricada in dannose e insalubri abbuffate.

Ma, anche in questo caso la noia è in grado di giocare brutti scherzi

Naturalmente la serietà del problema dipende strettamente dall’entità e dalla durata della noia ma, se si parla di alimentazione, il tema che più ci interessa è quello legato alle abbuffate che può innescare.

In caso di noia la condotta alimentare compulsiva viene considerata un modo di occupare il tempo e contemporaneamente ricevere appagamento

Le abbuffate frequenti possono, col tempo, trasformarsi in un disturbo del comportamento alimentare noto come binge eating che si distingue generalmente da anoressia e bulimia poiché il soggetto che ne soffre non ricorre a metodi di compensazione, come il vomito o uso di lassativi, per poter smaltire le proprie scorpacciate segrete.

Anche se, agli occhi di chi è estraneo ai problemi alimentari, può essere visto come un bene, purtroppo le grandi quantità di cibo ingerito rimangono estremamente dannose e, dato che non vengono espulse, creano massa grassa o problemi fisici…senza contare le negative ripercussioni psicologiche (frustrazione, bassa autostima, senso di inutilità ecc…)

Altro elemento critico oltre alla quantità, è la qualità del cibo ingerito: è molto difficile che il cibo col quale ci si abbuffa sia “sano”.

Generalmente infatti il cibo ingerito durante le abbuffate incontrollate rientra nella categoria del Junk food.

Questi alimenti sono detti appunto cibo spazzatura proprio perché contengono dosi molto più alte della media di zuccheri, sale o grassi che non possono che essere dannosi in una normale dieta.

Noia e abbuffate: quale significato?

Il cibo, in questo caso, ha anche una valenza simbolica: come lo stomaco si riempie di alimenti scadenti, allo stesso modo il tempo, vuoto, si satura nell’atto di mangiare.