Sonno e alimentazione sono due attività ugualmente importanti: senza di loro non potremmo vivere e la loro qualità è determinante per il nostro benessere fisico e mentale. Ambedue sono collegate indissolubilmente alla nostra mente, alle nostre emozioni, preoccupazioni e necessità. Sono numerosi gli italiani che soffrono di insonnia.
La connessione fra questi due aspetti della vita emerge non solo nelle situazioni normali, ma anche in quelle patologiche: in particolare preoccupa la connessione riscontrata nel caso dei disturbi del comportamento alimentare (DCA).In concomitanza con condotte alimentari patologiche, come anoressia e bulimia nervosa, l’incidenza di disturbi del sonno di vario genere è più del 30% (si ipotizza essere sottostimata, poiché non viene preso in considerazione come sintomo preponderante).
Allo stesso modo, una corretta e sana alimentazione pone le basi per una migliore qualità del sonno.
Non è infrequente che le persone che conducono una dieta non equilibrata abbiano problemi ad addormentarsi, a svegliarsi riposati o soffrano di risvegli notturni causati da una forte necessità di cibo (denominata, in gergo, con il termine inglese craving). Capitano addirittura casi di abbuffate notturne che lasciano nel soggetto una sensazione di pienezza che gli impedisce di riaddormentarsi.
Se nel caso di un disturbo alimentare è necessario un intervento psicologico, in casi meno gravi il sostegno di un professionista, benché sia molto utile, non è strettamente necessario ma piuttosto è utile seguire consigli per alimentarsi al meglio e quindi dormire più serenamente
Chiarito che se si migliora la qualità dei propri pasti si può rendere più piacevole il proprio riposo, diventa utile focalizzarsi sulla dieta più corretta, i momenti, le motivazioni e gli stati mentali che più di altri favoriscono il sonno.
Come tutti i processi biologici, il sonno è regolato dall’emissione di ormoni (ormoni del sonno) che seguono precisi ritmi durante la giornata e che fanno, appunto, in modo di far sopraggiungere il sonno nelle ore serali e ci inducono a svegliarci la mattina.
L’emissione di questi ormoni è fortemente legata a ciò che mangiamo:
Una dieta ricca di carboidrati e povera di grassi induce sonnolenza e riduce quindi il tempo di addormentamento e la durata delle fasi REM, viceversa spesso da un senso di pesantezza che può provocare disagi che collateralmente compromettono la qualità del sonno. Ancora, invece, una dieta con pochi carboidrati e ricca di grassi provoca gli stessi effetti sul sonno, ma in maniera minore.
Una dieta ipercalorica prolunga il sonno se questo avviene appena dopo il pasto stesso, ma bisogna considerare che è sconsigliata. È stato, inoltre, comprovato che l’ormone chiamato leptina (responsabile della sensazione di sazietà) provoca sonnolenza: è proprio per questo che dopo un buon pasto ci sentiamo in vena di fare una sonnellino.
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Seguendo i consigli presenti nel pdf potrete dormire meglio: in questo modo sarete più in forze, più sani e più svegli e porrete tutte le prerogative per affrontare la giornata in maniera positiva, produttiva e piacevole. Il contenuto, però, non si sostituisce al consulto di un medico o di uno specialista. |
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